Torna a casa
Torna a casa, tutte le volte che sei stanca.
Torna a casa, tutte le volte che sei triste.
Torna a casa tutte le volte che hai bisogno di te.
Quando il cuore diviene pietra e il petto
non riesce più a sorreggerne il peso.
Tu torna a casa. Togli i vestiti.
Getta le maschere, solo per un po’.
Chiedi alle tue mani un po’ di carezze.
Ripristina il limite della tua pelle.
Senti come si ammorbidisce il cuore
quando ti abbracci tutta. Quando ti accogli
così come sei, per intero, senza lasciare parti di te
fuori da quella stretta d’amore.
Sciogli i capelli e lascia che i pensieri cadano giù.
Cedili al vento. Appoggia la rabbia a terra.
Getta nel fiume le tue paure.
Madre Natura ci è amica. Lasciati aiutare.
Torna a casa, ora che l’estate è finita
e il mondo ci chiama al raccoglimento.
Tu prenditi il tempo. Il tuo.
Non il tempo del dovere, non il tempo del fare.
Ma il tempo del sentire, così tanto sconosciuto.
Fai ciò di cui hai bisogno. Ma di cosa hai bisogno?
Così indaffarata nelle faccende quotidiane.
Così in corsa da non riuscire più a riprendere fiato.
Cosa ti cura adesso?
Un fiore? Un gatto? Un cielo stellato?
Cosa ricuce?
Cosa ripristina in te le ali, proprio ora che sei
caduta nel fondo del pozzo?
Cosa ti fa volare?
Cosa fa alzare lo sguardo al cielo
per tornare a sognare?
È un tuo diritto ricercare il bene.
Esiste un egoismo che è sacra espressione
d’amore. Di sé. Esiste un egoismo –
unico ponte percorribile
per raggiungere l’altro e poterlo amare.
Fai del dolore
la tua più grande lezione d’amore.
Quindi torna a casa, adesso.
Non c’è troppa strada da fare.
Basta chiudere gli occhi.
Basta tornare a respirare,
fino a sentire i passi del cuore
arrivare alla porta del silenzio,
divenire un bussare di luce.
Apri.
Sei a casa adesso.
Lo sei tutte le volte che lasci
la tua anima entrare.
Isabella Lipperi