Dunque ritorno

Dunque ritorno.

Nello spazio sacro dell’ascolto.

Nido abitabile per me

che sono una bambina

senza piume

e dietro un muro sento il mondo,

lo sbircio e scrivo un noi

tutto di spine.

Ho bisogno di lontananze

per non pungermi di nuovo.

Se mi senti non farmi male.

Conto sulla pelle tutte le cadute.

Sollevami con cura.

Ti affido la corteccia

delle mie emozioni,

la geometria di tutte le difese.

Dammi un abbraccio

adesso

che mi possa contenere.

Ogni mio nucleo,

che possa abbottonare.

È un’operazione a cuore aperto-

ricucire.

Mostrami la chirurgia della tenerezza

ed io non avrò paura tra le tue mani.

Dunque io torno,

nello spazio sacro dell’ascolto.

Ma tu fai breccia, Amore,

crea fessura

in questo muro

che piano cede

al panorama

della gratitudine.

Lascia entrare.

Isabella Lipperi