Sia nel fuoco dell’Amore.

Avevo dimenticato le regole del gioco.
Sapevo guardare un tempo alla tua luce.
Poi, ho girato lo sguardo altrove.
Poi, ho camminato a lungo
lontano dal tuo fuoco.
Ed è questo che mi ha ucciso:
l’aver dimenticato così tanto della vita.
Perché lontano si dimentica.

E io avevo dimenticato
la gioia che mi riempie il petto
un canto di uccelli al mattino.
Tutto quel niente
che da bambini ci innamorava perdutamente, quando sapevamo la Bellezza –
la grandezza delle piccole, piccole cose.
Quando ci davamo ad un bene inutile,
senza motivo.
Ad un fare colmo di gratitudine,
ad una semplicità che era pane di vera ricchezza.

Io tutto avevo dimenticato, e dimenticare è tradire.

Ma ora che sono rinato,
che dal fondo del pozzo la vita
mi ha richiamato alla luce,
ora che la malattia è arrivata
ad aprirmi gli occhi del cuore,
ora che dalla croce che porto
s’apre un’ala pronta al mio volo,
ora che sono fenice e che danzo
sulla gioia delle mie ceneri,
ora che tutto ha un senso
e che il mio corpo di donna è
tempio di tutti i passaggi, ora

sia nel fuoco dell’amore, mio cuore, ogni Natale.
Sia nel fuoco dell’amore, mio cuore, ogni fine –
ogni principio da attraversare.
Sia nel fuoco dell’amore.
Sia nel fuoco dell’amore.
Sia nell’amore.

Isabella Lipperi