Oggi del mondo,/ io vedo la luce./ L'abbraccio che risveglia/ la comunanza delle forme/ e quasi mi ricordo/ di una mano che congiunge/ l'affollamento atomico/ di tutte le cose...
Dunque ritorno./ Nello spazio sacro dell'ascolto./ Nido abitabile per me/ che sono una bambina/ senza piume/ e dietro un muro sento il mondo...
Lasciati piangere, anima fragile,/ non temere queste lame di pioggia./ Che risveglino le cicatrici./ Che taglino i lacci del cuore./ Che ci liberino dalla schiavitù del sembrare...
Gli angeli, a volte,/ restano in silenzio/ ma puoi sentire/ lo scrollo delle loro ali,/ piume di petali precipitare...
Mi ha colpito molto questa definizione poiché la sento contrastare con la visione di salute che, volontariamente o no, si è venuta a creare negli ultimi due anni...